Gerusalemme

Gerusalemme e la città santa dei tre grandi monoteismi: ebraismo, cristianesimo e islam. Pur essendo sicuramente di fondazione molto più antica, le prime esplicite menzioni di Gerusalemme sono databili intorno al 1300 a.C. e si trovano nelle cosiddette “Lettere di Amarna”, una raccolta di missive diplomatiche scambiate tra il faraone e i sovrani degli stati vicini, scoperte in Egitto nel 1800. Gerusalemme entra nella storia biblica alcuni secoli dopo, nel 1000 a.C., con il costituirsi della monarchia di Davide e la successiva costruzione del Tempio ad opera di Salomone. La città viene poi invasa e distrutta da Nabucodonosor (587), e le autorità cittadine sono deportate a Babilonia. L’editto di Ciro, nel 538, permette il ritorno e, sotto la guida di Neemia, il Tempio viene ricostruito; il che non avviene tuttavia senza problemi: risale a questo momento storico, infatti, la spaccatura tra i samaritani e il resto del popolo. Da questo momento prende avvio il cosiddetto “periodo del secondo Tempio”, che termina nel 70 d.C. con la distruzione dello stesso ad opera dei romani. La dominazione di Roma inizia però già nel 63 a.C. sotto Pompeo, dopo una serie di lotte intestine testimoniate anche dal libro dei Maccabei. Le numerose rivolte antiromane succedutesi anche dopo il 70 d.C. culminano nel 135 sotto Adriano, con l’eliminazione di ogni focolaio di resistenza; in questa occasione, la città di Gerusalemme e distrutta e ricostruita con il nome di Aelia Capitolina. L’editto di Milano del 313 apre un periodo di tolleranza e di ricostruzione dei luoghi cristiani, grazie all’essenziale contributo di Elena, madre di Costantino, che visita Gerusalemme da pellegrina e provvede – in qualità di madre dell’imperatore – a edificarvi basiliche e luoghi di culto. Il periodo bizantino termina con la feroce conquista persiana nel 614. Nel 638 la città passa sotto il controllo di Umar ibn al-Khaṭṭāb e dei califfi omayyadi di Damasco. Nella seconda metà del VII secolo viene costruita la moschea sopra la spianata del Tempio (moschea Al-Aqsa, che possiamo ammirare ancora oggi e che costituisce il più antico edificio islamico di Palestina). Nonostante la dominazione islamica, i pellegrinaggi ebrei e cristiani continuano con una certa normalità. Solo nel X secolo, sotto il califfo Fatimide al-Hakim, i rischi per i pellegrini diventano insostenibili. Anche per questa ragione, il mondo occidentale promuove le Crociate, che fondano in Palestina il Regno Latino di Gerusalemme (1099). Il dominio cristiano termina nel 1187 con l’avvento di Saladino e della dinastia degli Ayyubidi. Dal 1250 al 1517 Gerusalemme viene amministrata dai mamelucchi, a cui segue il lungo periodo del dominio ottomano. Nel 1917 la città passa sotto il controllo degli inglesi, che ricevono un mandato sulla Palestina fino alla creazione dello Stato d’Israele (1948). Attualmente lo status giuridico di Gerusalemme e controverso, in quanto essa e rivendicata come capitale sia dallo Stato d’Israele che dai palestinesi. Su indicazioni dell’ONU, da prima del 1967, le rappresentanze diplomatiche hanno sede a Tel Aviv.

Il monte degli ulivi si eleva circa 100 m sopra Gerusalemme. Il libro di Samuele narra  la fuga di Davide verso il monte, al tempo della congiura di suo figlio Assalonne (2Sam 15, 30-32). Salomone costruì qui templi per le divinità delle sue moglie straniere (2Re 23,13). Sul monte degli ulivi avveniva il rito della giovenca rossa raccontata nel libro dei Numeri (Nm 19,1-10).

Il monte è legato particolarmente al Nuovo Testamento. Quando Gesù si trovava a Gerusalemme alloggiava nei pressi del monte deli ulivi (Lc 10,38).

Il ricordo è legato alla passione morte e risurrezione di Gesù e ha assunto anche una dimensione escatologica. Ai suoi piedi  si trova il giardino del Getsemani con la Basilica delle Nazioni(Mc 14,26-42), la grotta dell’arresto (Gv 18,1-11), la tomba di Maria. Sulla sommità vi è la chiesa dell’Ascensione di Gesù (attualmente di proprietà musulmana), la chiesa del Pater noster (o Eleona) che ricorda la consegna del padre nostro di Gesù ai discepoli (Lc 11,1-4) e Il Dominus Flevit ricorda il pianto di Gesù sulla città di Gerusalemme (Lc 13,34-35; 19,41-44).

Sul monte degli ulivi spicca un monastero femminile russo con sette cupole dorate: è il monastero dedicato a Maria Maddalena. 

 

Nel 70 d.C. all’estremità meridionale del monte degli ulivi (Monte Scopus), il generale Tito pose le sue legioni romane per assediare Gerusalemme. Il luogo fiorì in epoca bizantina, quando molti cristiani venivano in pellegrinaggio a Gerusalemme.

Come si può facilmente osservare sul monte degli ulivi e nella valle sottostante (valle del Cedron chiamata anche valle di Giosafat) vi sono molte tombe a motivo della credenza che il giudizio finale sarà proprio in questa valle (Gl 4,12-16).

 

 

Poimenia, una nobile romana fece costruire nel IV secolo una cappella dedicata alla memoria dell’Ascensione di Gesù, con un’apertura verso l’alto. Di questa cappella non rimane oggi alcuna traccia. 

Nel dodicesimo secolo, i crociati ricostruirono la chiesa, mantenendo la struttura antica. Al centro costruirono una edicola ottagonale, con apertura verso l’alto. All’interno sono riprodotte le “impronte dei piedi di Gesù”.

Dopo la vittoria di di Saladino nel 1187, la chiesa venne donata da Saladino a due suoi seguaci. Dal 1198 è proprietà dei musulmani, i quali aggiunsero il tetto e un mihrab.

In occasione della festa dell’Ascensione, le Chiese cristiane hanno ottenuto il diritto di svolgere celebrazioni, nel rispetto dello Status quo

 

 

Non molto distante dall’edicola dell’Ascensione sul monte degli ulivi si trovano le rovine di una Basilica costantiniana, la prima chiesa sul monte degli ulivi. Essa fu costruita nel 325 sopra una grotta, che venne considerata il luogo dove Gesù insegno ai suoi discepoli e allo stesso tempo era collegata all’ascensione di Gesù. 

Insieme alla grotta di Betlemme e quella del Golgota rappresentava il fulcro del mistero della fede in Gesù, nato, morto, risorto e asceso al cielo.

La chiesa venne costruita dalla regina Elena e già era venerata nel IV secolo. Il suo nome comune era “Eleona” (che significa degli olivi).

Essa venne distrutta dai persiani nel 614 e con il tempo perse l’associazione all’ascensione, rimanendo il luogo della memoria del Padre nostro.

I crociati sulla base di questa memoria costruirono una chiesa più grande (1106). Questa tradizione permane ancora oggi, e l’intero chiostro oggi è decorato con la preghiera del Padre Nostro in più di 100 lingue. 

Oggi il complesso è parte del monastero di carmelitane francesi, fondato nel 1868 dalla principessa Aurélie Bossi de la Tour d’Auvergne sulle rovine di un monastero preesistente medievale. Essa è sepolta nella chiesa del monastero, edificata nel 1875.

Scendendo a piedi verso Gerusalemme dalla collina del monte degli ulivi si incontra la Chiesa del Dominus Flevit. Si tratta di una cappella a forma di lacrima che ricorda il pianto di Gesù su Gerusalemme. Questa tradizione risale all’epoca crociata e si appoggia sul ricordo di una roccia .

Nel 1935 i frati francescani scoprirono un piccolo monastero e un piccola cappella (i cui resti sono ancora visibili) probabilmente dedicata alla profetessa Anna, che accolse Gesù al Tempio (Lc 2,36) risalente al VI o VII secolo

L’attuale cappella è opera dell’architetto Barluzzi, costruita sui resti dell’antica cappella. 

Nei pressi della cappella si possono vedere le tracce di un antichissimo cimitero, già in uso dal 1600 a.C. e in particolare nei primi secoli dell’era cristiana. Questo è un importante indizio per comprendere la presenza dei cristiani a Gerusalemme fin dal I secolo della nostra era.

https://www.custodia.org/it/santuari/dominus-flevit

 

 

La chiesa del Getsemani sorge sul luogo dove, secondo un’antica tradizione, sorgeva il giardino nel quale Gesù pregò durante la sua passione. La Chiesa attuale è anche chiamata “chiesa delle Nazioni”, poiché è stata costruita con il contributo di molti paesi da varie parti del mondo.

Esso sorge sui resti di altre due chiese. La prima chiesa venne costruita fra il 379 e il 384 e già allora si commemorava qui la preghiera e l’agonia di Gesù.  Un devastante terremoto nell’ottavo secolo distrusse la chiesa.  Successivamente i crociati (nel 1170 circa) costruirono una chiesa più grande spostando la sua posizione originaria, in modo da includere una roccia, ritenuta la roccia sulla quale Gesù aveva pregato.

La chiesa attuale consacrata nel 1924 l riprende l’orientamento della chiesa bizantina del quarto secolo, con al centro dell’abside la roccia che la tradizione considerava il luogo dove Gesù ha pregato e sudato sangue.



https://www.custodia.org/it/santuari/getsemani-basilica-dellagonia

 

 

Una ipotesi supportata anche da antichi resoconti dalla Terra Santa ci dice che Gesù quando era a Gerusalemme pernottasse in una grotta. L’evangelista Giovanni ci racconta che Giuda conosceva la grotta perché Gesù ci andava spesso (Gv 18,1-11) e si trovava al di là del torrente Cedron.

La grotta aveva probabilmente all’inizio un uso agricolo, come sede di un pressoio per l’olio

I pellegrini che la visitarono tra il IV e il VI sec. d.C. collegavano la Grotta al luogo del tradimento di Giuda e all’arresto di Gesù.

Dal 1392 la grotta appartiene ai francescani. I restauri avvenuti nel 1955 hanno portato alla luce affreschi musivi medievali, tombe e un’antica cisterna.

 

 

Il Nuovo Testamento non parla mai della morte di Maria. Le prime menzioni sulla sua sepoltura avvengo in testi del II e III secolo (Transitus Mariae).

Fin dal VI secolo è attestata una chiesa dove vi è il sepolcro di Maria. Essa faceva parte di una necropoli

Essa venne distrutta dai persiani nel sesto secolo e ricostruita successivamente su due livelli. Fu colpita dal terremoto nell’VIII secolo e successivamente distrutta dal califfo Al-Hakim (1009). 

Venne ricostruita dai crociati nel 1112 e successivamente nuovamente distrutta da Saladino (1187). Venne risparmiata solo la cripta in rispetto di Maria.

Nel tredicesimo secolo era amministrata dalle diverse confessioni cristiane, ma nel 1757 gli ottomani la affidarono solo agli ortodossi greci e agli armeni. Una piccola parte ai siro-ortodossi e ai copti.

 

 

I vangeli ci raccontano che Gesù fece la sua ultima cena in una sala al piano superiore, presso una persona che probabilmente lui stesso conosceva.

Non sappiamo dove sia stata celebrata esattamente l’ultima cena. La tradizione che collega l’attuale ubicazione alla stanza dove Gesù fece l’ultima cena risale al V secolo.

Tuttavia già secoli prima si hanno testimonianze della esistenza di una chiesa o edificio giudeo-cristiano (cf. Epifano di Salamina nel 392 e Cirillo vescovo di Gerusalemme nel 350). 

Interessante notare che fino al V secolo la basilica aveva come titolo “Santa Sion” (Hagia Sion) perché ubicato su quello che si riteneva il monte Sion e perché dedicata a Maria. 

La chiesa venne danneggiata nel 614 dai Persiani e nel primo periodo arabo ricostruita.

Nel 1009 venne distrutta dal califfo Al-Hakim.

Successivamente i crociati eressero sulle sue rovine una chiesa a cinque navate. Il Cenacolo si trovava nella parte anteriore della navata a destra, in posizione elevata.  La chiesa venne intitolata a “Santa Maria in Monte Sion”, facendo prevalere la devozione a Maria piuttosto che alla memoria del Cenacolo. Essa venne nuovamente distrutta nel 1219.

I frati francescani – grazie al re Roberto di Napoli che acquistò le rovine – agli inizi del XIV giunsero su questo luogo e restaurano la chiesa. Ma nel 1523 con un decreto di Solimano il Magnifico furono espulsi i e il luogo fu affidato ad una famiglia musulmana, divenne una moschea.

Dopo la proclamazione dello Stato d’Israele e la guerra di indipendenza nel 1948, il luogo è passato nelle mani dello Stato d’Israele fino ad oggi

 

 

Nel 1898 l’imperatore tedesco Guglielmo II, durante la sua visita in Terra Santa, chiese in dono dal sultano Abd-al-Hamid II il terreno nell’area dove sorge oggi la Chiesa della Dormizione.

L’imperatore donò il terreno all’arcidiocesi di Colonia, la quale edificò la Chiesa attuale.

Essa fu costruita sul modello della cappella palatina ad Aquisgrana, fatta realizzare da Carlomagno. L’attuale chiesa venne consacrata il 10 aprile 1910.

La Basilica è a forma circolare e si possono ammirare una serie di cappelle che richiamano santi della tradizione tedesca e benedettina. Attraverso una ripida scalinata si può accedere alla cripta dove vi è una in legno ed avorio raffigurante la Vergine Maria dormiente. Nella cripta vi sono raffigurazioni mariane, dono da varie parti del mondo. 

Accanto alla chiesa vi è un monastero benedettino di lingua tedesca, che svolge attività ecumenica ed interreligiosa.




La Chiesa di San Pietro in Gallicantu fa memoria del tradimento di Pietro, durante la passione di Gesù (Mc 14,66-72).

Su antichi resti del periodo erodiano (37 a.C. – 70 d.C) e  bizantino è stata costruita una chiesa moderna (1928-1932) e un monastero che appartiene all’ordine religioso dei Padri Assunzionisti.

Un’antica tradizione ritiene che qui vi sia la casa di Caifa, il sommo sacerdote dove venne condotto Gesù dopo il suo arresto (Mc 14,53) e, quindi, il rinnegamento di Pietro.

Una tradizione diversa colloca la casa del sommo sacerdote sopra la collina (dietro la Chiesa della dormizione).

Nel sito vi si trovano ambienti scavati nella roccia, cisterne, stalle, frantoi, cantine che vennero adibiti a usi diversi. 

Vi è anche una cella chiamata “la prigione di Cristo”, venerata fin dal IV secolo, anche se in realtà non sappiamo nulla del luogo dove Gesù fosse trattenuto prima della sua esecuzione.

Il Vangelo di Giovanni racconta che nel luogo dove era stato crocifisso Gesù vi era un giardino, e nel giardino un sepolcro dove nessuno era stato sepolto. Questo giardino non era molto distante dal luogo della crocifissione. (Gv 19,41-42) Questo luogo inoltre, si trovava fuori dalle mura di Gerusalemme.

L’attuale basilica del Santo Sepolcro contiene il Golgota, luogo della crocifissione di Gesù e il sepolcro di Gesù.

Oggi non è più possibile pensare di vedere i luoghi della morte e sepoltura di Gesù così come li hanno visti i testimoni oculari al tempo di Gesù. Lungo i secoli la topografia di Gerusalemme è notevolmente cambiata e si è espansa, per cui ciò che al tempo di Gesù era fuori dalle mura, oggi è inglobato nelle attuali mura di Gerusalemme. 

La Basilica stessa del Santo Sepolcro è stata costruita, devastata e ricostruita e queste ferite del tempo rimangono ancora oggi.

All’inizio del I secolo d.C. questo luogo era una cava abbandonata fuori dalle mura. Fin dal 66 d.C. la comunità di Gerusalemme teneva qui celebrazioni liturgiche, ma non si costruì alcuna basilica o luogo di preghiera. 

In seguito alle rivolte giudaiche, nel 135 l’imperatore Adriano riempì la cava per creare una piattaforma sulla quale costruì un tempio pagano dedicato a Afrodite. Questa azione, paradossalmente permise la conservazione della memoria viva del luogo santo fino a quando Macario vescovo di Gerusalemme chiese ufficialmente all’imperatore Costantino al Concilio di Nicea (325) di riportare alla luce il Santo Sepolcro. Grazie alla regina Elena il progetto venne realizzato e venne costruita una splendida basilica, la basilica costantiniana, conscrata nel 17 settembre 335

Nel 614 i persiani la danneggiarono pesantemente. Fu ricostruita dal patriarca Modesto, ma nel 1009 il califfo Al-Hakim la devastò completamente, distruggendola quasi completamente.

Ciò fu anche uno dei motivi scatenanti delle Crociate. 

I Crociati conquistarono Gerusalemme e nel 1012 cominciarono il restaurano della Basilica. Tuttavia le sue dimensioni vennero ridotte rispetto alla basilica costantiniana.

Con l’arrivo di Saladino e la sua vittoria sui crociati nel 1187 la giurisdizione cambiò e ci fu il controllo dei musulmani sugli ingressi alla Basilica.

Il grande incendio del 1808 e il terremoto del 1927 furono due grandi eventi che, nuovamente, cambiarono la struttura architettonica della Basilica.

La Chiesa attuale è il prodotto di tutti questi secoli di devastazioni e ricostruzioni.

All’interno del quartiere armeno si trova il grande complesso del monastero armeno al cui centro vi è la cattedrale di san Giacomo, un tempo occupata dal palazzo di Erode il grande. La chiesa è dedicata a san Giacomo il Maggiore, figlio di Zebedeo che fu giustiziato da Erode Agrippa I nel 44 (cf. At 12,1-3).  Una tradizione tardiva del VII secolo riporta san Giacomo maggiore come evangelizzatore della Spagna, le cui spoglie risiedono a Santiago de Compostela, nota meta di pellegrinaggi.

In realtà nella cattedrale di san Giacomo si venera anche san Giacomo minore (“fratello del Signore”), divenuto primo vescovo di Gerusalemme (secondo la tradizione di Eusebio di Cesarea). Giacomo il minore avrebbe avuto la sua casa proprio qui; qui sarebbe avvenuto il Concilio di Gerusalemme narrato in At 15,1-12 e qui sarebbero state traslate le spoglie di Giacomo il minore.

In epoca bizantina vi era un santuario dedicato al martire egiziano san Menas. Nel 614 i persiani distrussero il santuario e in epoca crociata gli armeni costruirono l’edificio attuale (tra il 1142-1165). 

La splendida cattedrale purtroppo è visitabile sono durante le celebrazioni religiose. Qui vi si trova la sede del patriarcato armeno. 

GERUSALEMME

Gerusalemme è nominata 806 volte nella Bibbia; fu distrutta 17 volte e ricostruita 18 volte.

Gen 14,18 Melchisedek, re di Salem
Gs 15,8 Gerusalemme, città dei Gebusei alla frontiera nord della tribù di Giuda
2 Sam 5,1-12 Davide conquista Gerusalemme e ne riceve il regno
2 Sam 6,1-23 Gerusalemme, capitale politica e religiosa di Israele
2 Sam 24,18-25 Davide compra l’aia di Arauna
1 Re 3,1 Gerusalemme, capitale politica e religiosa di Israele
1 Re 7,1-12 costruzione del palazzo di Salomone
2 Re 14,13-14 Ioas, re d’Israele, rende prigioniero Amazia, il re di Giuda
2 Re 25,1-30 assedio e distruzione di Gerusalemme da parte di Nabucodonosor
1 Cr 11,4-9 Davide marcia contro Gerusalemme e si stabilisce nella cittadella di Sion
Ne 3,1-38 ricostruzione delle mura di Gerusalemme da parte di Neemia
Ne 11,1 Gerusalemme, città santa
Tb 13,9 Gerusalemme, città santa
SaI 76,3 “è in Gerusalemme la sua dimora, la sua abitazione, in Sion”
Salmi 14, 26, 42, 48, 75, 84, 87, 95, 122, 127, 133, 134, 137, 146, 147, 150
Is 2, 1-5; 60 “ad essa affluiranno tutte le nazioni”
Is 48,2; 52,1 Gerusalemme, città santa
Is 54,11-17; 62 visione della nuova Gerusalemme
Is 62 restaurazione di Gerusalemme
Ez 23,1-49 storia simbolica di Gerusalemme e di Samaria Dn 9,24 Gerusalemme, città santa
Mt 4,5; 27,53 Gerusalemme, città santa
Mt 24,15-20 Gesù predice la rovina di Gerusalemme
Mc 13,14-18 Gesù predice la rovina di Gerusalemme
Lc 21, 5-7.20-23 Gesù predice la rovina di Gerusalemme
Ap 11,2 Gerusalemme, città santa
Ap 21,2-22 la nuova Gerusalemme alla fine dei tempi

ABU TOR (MONTE DEL CATTIVO CONSIGLIO)

Gv 11,45-53 “conviene che muoia uno per il popolo”

AKELDAMÀ – GEENNA (VALLE DI BEN-INNÒM)

2 Re 16,3-4 bambini sacrificati agli idoli pagani
Ger 7,31-33 valle di Ben-Innom, valle della Strage
Mt 5,20-48 il destino del cattivo 
Mt 27,3-10 il campo del vasaio 
Mc 9,42-50 lo scandalo si punisce con la Geenna 
At 1,16-19 il campo del sangue

CENACOLO (SALA DELL’ULTIMA CENA)

Mt 26,26-29 Gesù istituisce l’Eucarestia 
Mc 14,22-26 Gesù istituisce l’Eucarestia 
Lc 22,15-20 Gesù istituisce l’Eucarestia 
Gv 13; 14; 15 insegnamenti di Gesù all’ultima cena 
Gv 17 la preghiera di Gesù 
Gv 20,19-29 Gesù appare ai Dodici dopo la sua risurrezione 
Gv 20,24-29 Gesù appare a Tommaso 
At 1,12-14 la stanza al piano superiore dove i discepoli e Maria, sono riuniti 
At 1,15-26 Mattia viene associato agli Undici al posto di Giuda 
At 2,1-4 Pentecoste 
1 Cor 11,23-25 Gesù istituisce l’Eucarestia

MONTE DEGLI ULIVI (GETSEMANI)

2 Sam 15,30-32 Davide sale sul Monte degli Ulivi per fuggire da Assalonne 
1 Re 11,7-8 Salomone costruisce altari in onore degli dei cananei 
2 Re 23,2-13 il re Giosia fa leggere il libro dell’alleanza, purifica il tempio e fa distruggere le alture e gli altari costruiti in onore degli dei 
Ez 11,22-23 “la gloria del Signore andò a fermarsi sul monte che è ad oriente della città” 
Zc 14,3-4 “il monte degli Ulivi si fenderà in due” 
Mt 21,1-11 entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme 
Mt 26,36-46 agonia di Gesù 
Mc 11,1-11 entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme 
Mc 13,1-4 Gesù annuncia la distruzione del tempio 
Mc 14,32-42 agonia di Gesù 
Lc 19,29-38 entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme 
Lc 19,41-44 Gesù piange su Gerusalemme 
Lc 22,39 Gesù prega sul Monte degli Ulivi 
Lc 22,40-53 agonia di Gesù 
Lc 24,50-53 ascensione di Gesù 
Gv 12,12-16 entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme 
Gv 18,1-3 “Gesù vi si ritirava spesso con i suoi discepoli” 
At 1,6-12 ascensione di Gesù

MONTE SION (VEDI ANCHE CENACOLO)

2 Sam 5,7 “Davide prese la rocca di Sion, cioè la città di Davide” 
2 Sam 6,12-19 l’arca dell’Alleanza entra nella città di Davide 
1 Cr 11,5 “Davide prese la cittadella di Sion, che è la città di Davide” 
1 Mac 7,33 Nicànore sul Monte Sion 
Is 2,3 la legge verrà da Sion 
Is 8,18 il Signore degli eserciti abita sul Monte Sion 
Ger 31,12 “verranno e canteranno inni sull’altura di Sion”

PATER NOSTER (ELEONA – GROTTA DEL PATER NOSTER)

Mt 6,7-15 Gesù insegna ai suoi a pregare 
Lc 11,1-4 Gesù insegna ai suoi a pregare

PISCINA DI SILOE (ALLA FINE DEL TUNNEL DI EZECHIA)

Is 7, 3 il Signore invia Isaia ad incontrare Acaz 
Is 8,6 annuncio dell’esilio; “poiché questo popolo ha rigettato le acque di Sìloe che scorrono piano […] per questo il Signore gonfierà contro di loro le acque del fiume” (= Eufrate) 
Is 22,9-11 fortificazioni della città e costruzione del serbatoio d’acqua 
Lc 13,4-5 torre di Sìloe 
Gv 9,6-11 Gesù manda il cieco nato a lavarsi nella piscina di Sìloe

PISCINA PROBATICA (BETZATÀ – SANT’ANNA)

Gv 5,1-18 guarigione del paralitico

SAN PIETRO IN GALLICANTU

Mt 26,69-75 Pietro rinnega Gesù 
Mc 14,66-72 Pietro rinnega Gesù 
Lc 22,56-62 Pietro rinnega Gesù 
Gv 18,12-27 Gesù davanti ad Anna e Caifa e rinnegamento di Pietro

SANTO SEPOLCRO (VEDI I 4 RACCONTI DELLA PASSIONE E RISURREZIONE DI GESÙ)

Mt 27,1-28.31
Mc 15,1-16.20
Lc 23,1-24
Gv 18,1-19.25

SORGENTE DEL GIHON (FONTANA DELLA VERGINE)

2 Sam 5,6-8 Davide conquista la città attraverso“il canale” 
1 Re 1,33-34 il sacerdote Zadok e il profeta Natan ungono Salomone re d’Israele 
2 Re 20,20 il re Ezechia scava un canale con cui porta acqua nella città 
2 Cr 32,30 il re Ezechia scava un canale con cui porta acqua nella città 
Sir 48,17 il re Ezechia scava un canale con cui porta acqua nella città

SORGENTE EIN ROGHEL (FONTE DI GIOBBE – UNIONE TRA CEDRON E GEENNA)

2 Sam 17,17-23 Davide fugge passando il Giordano 
1 Re 1,4-10 Adonia vuole essere re 
2 Mac 1,19 sacerdoti nascondono il fuoco dell’altare nel fondo di un pozzo

TEMPIO (ANTICO TESTAMENTO)

Gen 22,2 il sacrificio di Abramo 
Es 29,38-42 sacrificio quotidiano 
Lv 16,1-34 il grande giorno dell’espiazione 
Nm 28,1-31 rito del sacrificio 
Dt 6,4-9 “Ascolta Israele!” – elezione del popolo d’Israele 
Dt 7,1-26 elezione e favore divino 
2 Sam 7,1-17 Davide desidera costruire una casa a Dio 
2 Sam 24,18-25 Davide compra l’aia di Arauna 
1 Re 5; 6 costruzione del tempio di Salomone 
1 Re 8,1-66 dedicazione del tempio 
2 Re 11,1-20 morte della regina Atalia di Giuda fuori dal tempio 
2 Re 12,1-22 regno di Ioas in Giuda 
2 Re 22,1-20 il libro della Legge trovato nel tempio 
2 Re 25 distruzione del tempio da parte di Nabucodònosor (587 a.C.) 
Esd 4,24; 6,1-18 ricostruzione e dedicazione del tempio (333 a.C.) 
1 Mac 1,16-64 saccheggio del tempio per opera di Antioco Epifane 
Is 6,1-13 visione del profeta Isaia nel tempio 
Ger 7,1-15 attacco contro il tempio 
Ez 8,1-18 visione sui peccati di Gerusalemme
Ez 10,18-22 la gloria del Signore abbandona il tempio 
Ez 40; 44 visione del tempio futuro: la nuova Gerusalemme

TEMPIO (NUOVO TESTAMENTO)

Mt 21,12-17 Gesù scaccia i venditori dal tempio 
Mt 21,23-27 “Con che autorità fai questo?” 
Mt 24,1-2 profezia della distruzione del tempio 
Mt 27,3-6 Giuda getta le monete d’argento nel tempio 
Mt 27,51 “Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo” 
Mc 11,11 Gesù entrò nel tempio come Messia 
Mc 11,15-19 Gesù scaccia i venditori dal tempio 
Mc 11,27-31 “con quale autorità fai queste cose?” 
Mc 12 Gesù insegna nel tempio 
Lc 1,8-22 annuncio della nascita di Giovanni Battista 
Lc 2,22-38 presentazione di Gesù al tempio 
Lc 2,46-50 Gesù bambino ritrovato nel tempio 
Lc 4,9-13 tentazione di Gesù sul pinnacolo del tempio 
Lc 19,45-46 Gesù scaccia i venditori dal tempio 
Gv 2,14-15 Gesù scaccia i venditori dal tempio 
Gv 2,14-22 il tempio vero è il corpo di Gesù 
Gv 5,14 Gesù incontra l’uomo guarito alla piscina di Betzatà 
Gv 5,19-47 discorso sull’opera del Figlio 
Gv 7,14-52 Gesù sale nel tempio per la festa delle Capanne e insegna 
Gv 8,2-11 la donna adultera 
Gv 8,12-20 “Io sono la luce del mondo” 
Gv 8,31-59 Gesù e Abramo 
Gv 10,22-39 Gesù si dichiara Figlio di Dio 
At 2,46 i primi cristiani salgono al tempio 
At 3,1-10 guarigione dello storpio 
At 3,11-26 discorso di Pietro al popolo 
At 4,1-3 Pietro e Giovanni arrestati nel tempio 
At 21,15-30 Paolo nel tempio 
Gal 4,22-26 “la Gerusalemme di lassù è libera ed è nostra madre”

VALLE DEL CEDRON – VALLE DI GIOSAFAT

Gl 4,1-2.12 il giudizio di Dio 
Mt 23,29 le tombe dei profeti

VIA DOLOROSA (VEDI SANTO SEPOLCRO)

CENACOLO
SANTA MESSA IN COENA DOMINI

Colletta
O Dio, che ci hai riuniti per celebrare la Santa Cena, nella quale il tuo unico Figlio, prima di consegnarsi alla morte, affidò alla Chiesa il nuovo ed eterno sacrificio, convito nuziale del suo amore, fa che dalla partecipazione a così grande mistero attingiamo pienezza di carità e di vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Dal libro dell’Esodo (Es 12, 1-8. 11-14)
Il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d’Egitto: «Questo mese sarà per voi l’inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell’anno. Parlate a tutta la comunità d’Israele e dite: «Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l’agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne. Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell’anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po’ del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull’architrave delle case nelle quali lo mangeranno. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare.

Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore! In quella notte io passerò per la terra d’Egitto e colpirò ogni primogenito nella terra d’Egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutti gli dèi dell’Egitto. Io sono il Signore! Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio quando io colpirò la terra d’Egitto. Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione lo celebrerete come un rito perenne.
Parola di Dio

Salmo responsoriale (Sal 87)

Rit. Di te si dicono cose stupende città di Dio

Le sue fondamenta sono sui monti santi;
il Signore ama le porte di Sion
più di tutte le dimore di Giacobbe.
Di te si dicono cose stupende, città di Dio. 

Ricorderò Raab e Babilonia
fra quelli che mi conoscono;
ecco, Palestina, Tiro ed Etiopia:
tutti là sono nati.

Si dirà di Sion: “L’uno e l’altro è nato in essa
e l’Altissimo la tiene salda”. 

Il Signore scriverà nel libro dei popoli:”Là costui è nato”.
E danzando canteranno:
“Sono in te tutte le mie sorgenti”. 

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (1Cor 11, 23-26)
Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me. Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me. Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché Egli venga.
Parola di Dio

Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia
Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore: che vi amiate a vicenda, come io ho amato voi.
Alleluia

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 13,1-15)
Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».

Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi.
Parola del Signore

Sulle offerte
Concedi a noi tuoi fedeli, Signore, di partecipare degnamente ai santi misteri, perché ogni volta che celebriamo questo memoriale del sacrificio del Signore, si compie l’opera della nostra redenzione. Per Cristo nostro Signore.

Dopo la comunione
Padre onnipotente, che nella vita terrena ci nutri alla Cena del tuo Figlio accoglici come tuoi commensali al banchetto glorioso del cielo. Per Cristo nostro Signore.

SANTA MESSA AL CALVARIO

Colletta
O Padre, che hai voluto salvare gli uomini con la Croce del Cristo tuo Figlio, concedi a noi che abbiamo conosciuto in terra il suo mistero di amore, di godere in cielo i frutti della sua redenzione. Per il nostro Signore…

Dal libro dei Numeri (Nm 21, 4b-9)
In quei giorni, il popolo non sopportò il viaggio. Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: «Perché ci avete fatto salire dall’Egitto per farci morire in questo deserto? Perché qui non c’è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero». Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti brucianti i quali mordevano la gente, e un gran numero d’Israeliti morì. Il popolo venne da Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; supplica il Signore che allontani da noi questi serpenti». Mosè pregò per il popolo. Il Signore disse a Mosè: «Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita». Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra l’asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita.
Parola di Dio

Salmo Responsoriale  Dal Salmo 77

Sei tu, Signore, la nostra salvezza. 

Popolo mio, porgi l’orecchio al mio insegnamento, ascolta le parole della mia bocca. 

Aprirò la mia bocca in parabole, rievocherò gli arcani dei tempi antichi. 

Quando li faceva perire, lo cercavano, ritornavano e ancora si volgevano a Dio; ricordavano che Dio è loro rupe, e Dio, l’Altissimo, il loro salvatore. 

Lo lusingavano con la bocca e gli mentivano con la lingua; il loro cuore non era sincero con lui e non erano fedeli alla sua alleanza. 

Ed egli, pietoso, perdonava la colpa, li perdonava invece di distruggerli. Molte volte placò la sua ira e trattenne il suo furore.

Dalla lettera di San Paolo apostolo ai Filippesi (Fil 2, 6-11)
Cristo Gesù, egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!, a gloria di Dio Padre.
Parola di Dio

Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua croce hai redento il mondo.
Alleluia.

Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 3, 13-17) 
In quel tempo Gesù disse a Nicodemo: “Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.

Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui”.
Parola del Signore

Sulle Offerte
Ci purifichi, o Padre, da ogni colpa, il sacrificio del Cristo tuo Figlio, che sull’altare della Croce espiò il peccato del mondo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.  

Dopo la Comunione
Signore Gesù Cristo, che ci hai nutriti alla mensa eucaristica, fà che il tuo popolo, redento e rinnovato dal sacrificio della Croce, giunga alla gloria della risurrezione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

SANTO SEPOLCRO
SANTA MESSA DELLA RISURREZIONE

Colletta
O Padre, che in questo giorno, per mezzo del tuo unico Figlio, hai vinto la morte e ci hai aperto il passaggio alla vita eterna, concedi a noi, che celebriamo la Pasqua di risurrezione, di essere rinnovati nel tuo Spirito, per rinascere nella luce del Signore risorto. Egli è Dio…

Dagli Atti degli Apostoli  (At 10, 34a. 37-43)
In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui. E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome».
Parola di Dio

Salmo Responsoriale  Sal 117

Questo è il giorno di Cristo Signore: alleluia, alleluia.

Rendete grazie al Signore perché è buono, perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele: “Il suo amore è per sempre”.

La destra del Signore si è innalzata, la destra del Signore ha fatto prodezze. Non morirò, ma resterò in vita e annuncerò le opere del Signore.

La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’angolo. Questo è stato fatto dal Signore: una meraviglia ai nostri occhi.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi  (1Cor 5, 6b-8)
Fratelli, non sapete che un po’ di lievito fa fermentare tutta la pasta? Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità.
Parola di Dio

Canto al Vangelo  Cf 1 Cor 5,7b-8a 
Alleluia, alleluia.
Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato: 
Celebriamo dunque la festa.
Alleluia.

Dal vangelo secondo Marco (Mc 16, 1-8)
Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. Dicevano tra loro: “Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?”. Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto””. Esse uscirono e fuggirono via dal sepolcro, perché erano piene di spavento e di stupore. E non dissero niente a nessuno, perché erano impaurite.
Parola del Signore

Sulle Offerte
Esultanti per la gioia pasquale ti offriamo, Signore, questo sacrificio, nel quale mirabilmente nasce e si edifica sempre la tua Chiesa. Per Cristo nostro Signore.

Dopo la Comunione 
Proteggi sempre la tua Chiesa, Dio onnipotente, con l’inesauribile forza del tuo amore, perché, rinnovata dai sacramenti pasquali, giunga alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore.